giovedì 29 ottobre 2015

6 gradi di separazione

- Prof, ma lei fa yoga?
- Sì, perché?
- Così. Mia madre invece fa peeling.
- Non credo.
- Ah, no! Fa petting.
- Stop. Te lo dico io: fa pilates.



Ineccepibile

. ,

- E questo cos'è?
- Punto è virgola, prof.





mercoledì 7 ottobre 2015

identikit

In una scuola di piccole dimensioni gli alunni si conoscono più o meno tutti. In ogni caso si fa presto a rintracciare un alunno. Aiuta in molti momenti.

- Prof, uno dei grandi mi ha fatto lo sgambetto!Sì, lo hanno fatto cadere!Ha fatto apposta, ho visto anche io!
- Chi era?
- Non lo so come si chiama...è uno di terza...o di seconda.
- Com'era? me lo sai descrivere?
- Ha i capelli con la cresta e gli occhiali. E un orecchino e forse l'apparecchio ai denti.
- Capito. Ci penso io.

- Prof, uno dei grandi mi ha spinto contro il muro e mi ha fatto male.
- Sì, ho visto anch'io, l'ha spinto forte.
- Chi era?
- Non lo so, è uno di terza, o di seconda ma è un po' grande.
- Ti ricordi qualcos'altro?
- Ha il braccio ingessato!
- Allora lo troviamo.

Durante la ricreazione lascio l'insegnante di sostegno in classe e calcolo i tempi: bagno, caffè, parlare con la dott.ssa che non la trovo mai più se mi scappa oggi, cercare il ragazzo dal braccio ingessato. Chiedo aiuto al bidello: sparga la voce, sto cercando un ragazzo con il braccio ingessato. Lo aspetto davanti alla sala insegnanti.
Bagno, caffè veloce, esco con il bicchiere in mano: mi aspettano in quattro, tutti con il braccio fasciato o ingessato.
La cosa si complica.
- Chi è che oggi non ha fatto danni, tra voi tre?
Si confondono, uno dice subito: è stato lui. Per fortuna sono ancora ingenui.

venerdì 2 ottobre 2015

perfetto


Prof, lei lo sa che il mondo è perfetto?
Non è perfetto. Tante persone non hanno acqua e cibo a sufficienza, molte persone sono malate.
No, prof, il mondo è stato creato perfetto. Le malattie le hanno fatte gli uomini.
Ma no, Ioumir, le malattie esistono da sempre, di tanti tipi ...
Ma quelle peggiori le ha inventate l'uomo, come l'aids e l'ebola.
No, Ioumir, non...
Prof!
Dimmi Andrea, ma alza la mano quando devi intervenire.
Mio fratello questa estate ha avuto l'ebola!
Cioè?
Si è tutto coperto di bolle per una settimana.
Prof?
Dimmi, Sara.
Facciamo grammatica?
Ecco, sì. Subito.



mercoledì 30 settembre 2015

e io di più

Io e il collega Zago siamo in posizione regolamentare da vigilanza durante la ricreazione. Immobili a braccia conserte, fianco a fianco, parliamo senza guardarci in faccia: gli occhi e la testa ruotano in modo costante da destra a sinistra, con qualche allungo di collo per dare un'occhiata anche agli angoli. Zago mi sta ricordando le sagge parole di un saggio dirigente: in caso di incidente ricordate di dichiarare sempre che stavate guardando; se non avete visto è perché guardavate qualcos'altro".
Si avvicina l'alunno Bracciolo, che ha sempre voglia di parlare con noi, nonostante gli inviti a socializzare con i compagni.
- Prof, le ho raccontato di quando ho fatto la comunione e c'erano tutti i quadri di Gesù che lo portavano in croce e mentre io passavo Gesù si girava a guardarmi e poi tornava nella posizione di prima?
Z. risponde impassibile:
- E io te l'ho mai detto che ho un cane parlante protestante e autopulente?
Bracciolo si blocca un attimo, fa un gesto come dire non importa e se ne va.
Rilanciare funzionare sempre.


lunedì 28 settembre 2015

naturale, no?

Buongiorno, professoressa!
Mi scusi se la disturbo, solo un minuto, anche io sono di fretta, si immagini, con tre figli! Volevo chiederle un parere, riguardo una questione della scuola materna, un parere professionale, ecco, sì lo so che lei insegna alla secondaria, però ci tenevo, mi chiedevo quale fosse la sua posizione riguardo la questione dell'acqua, ecco.
Come quale acqua? Non le hanno detto che il Comune ha deciso di non portare più a scuola le bottiglie di acqua? Ah, no?! Ah, ma adesso la informo io, così mi dice. Dicono che l'acqua del rubinetto si può bere, che viene analizzata, che la plastica è inquinante e non va bene e fanno tutti quei loro discorsi ...
Come, può essere? Ma lei l'hai mai fatto il brodo con l'acqua del rubinetto? Provi, lo tenga in frigo 24 ore e poi mi saprà dire, fa una puzza insopportabile, una puzza di fognatura che rivolta lo stomaco.
No, professoressa, non è la carne, è l'acqua del rubinetto che puzza. Guardi, io a volte non la uso nemmeno per lavarmi, dal timore che possa poi sentirsi un residuo sulla pelle. E se penso che mia figlia potrebbe essere costretta a deglutire quel liquido repellente, io ...
No, certo, non piango, anche se ... una rabbia, mi viene una rabbia che... Ma io non mollo, sa? Lei sa com'è, per una figlia si farebbe tutto!
Certo, la saluto anch'io, sempre di corsa, eh, noi donne!
Ah, no, io non lavoro, finché i figli sono piccoli anche mio marito preferisce...
Arrivederci professoressa, mi raccomando eh, si faccia sentire anche lei in Comune, per la storia dell'acqua..
Alle scuole elementari non so, i miei figli frequentano il nido e le materne.
Alle elementari va bene l'acqua del rubinetto, certo.
Se va bene alle mamme  ... io mi occupo delle scuole dove vanno i miei figli, non è che posso pensare a tutto io, cosa dice?



mercoledì 23 settembre 2015

usa e getta

Anche quest'anno il corso per la sicurezza ci ha riservato sorprese e spunti di riflessione. Durante le prime ore, mentre ci venivano somministrate una ventina di slide sulla storia della normativa italiana ed europea in materia di sicurezza sul lavoro siamo riusciti a dedicarci alla preparazione delle lezioni della settimana, alla correzione delle prove di ingresso, alla revisione dell'orario.
Quando l'ingegnere è passato alla parte pratica ci siamo sintonizzati. Il simpatico signore, dopo aver provato a chiedere un grado di anarchia più accettabile, ci ha fornito una serie di pratiche ed elementari norme: camminate guardando dove mettete i piedi, non sollevate pesi superiori a tot, non aprite le finestre vicino ai ragazzi per evitare capocciate negli spigoli. Con raffinata astuzia retorica ha cominciato a parlare di indennizzi assicurativi appena si è reso conto che metà dei colleghi stava discutendo sul peso di una pila di libri; un piccolo gruppo era invece rimasto affascinato dalla questione, accennata dall'ingegnere, dell'aumento di carico sulla cervice  relativamente proporzionato all'inclinazione del busto: qualcuno ha gridato che il carico è insostenibile, essendo da tempo tutti piegati ad una gradazione vicina all'angolo retto.
La questione dell'assicurazione ha riportato la calma per un attimo, eravamo tutti sinceramente interessati al valore di un nostro arto rotto o ai risarcimenti per un pallino di carta che si infila nell'occhio. Poi, la notizia bomba: l'assicurazione non copre i nostri infortuni sul lavoro se non sono strettamente correlati ad uno strumento utilizzato per la nostra mansione.
Nel delirio che è seguito i più razionali hanno provato a riflettere su come infilarsi la punta di un compasso in un orecchio se ci capitasse di scivolare a mani nude.
Fortunatamente l'ultima ora una deliziosa dottoressa ci ha parlato delle manovre di ostruzione in caso di soffocamento e alcuni hanno cominciato a fingere di aver ingoiato la caramella per dare a tutti la possibilità di applicare subito le nozioni apprese.
Siamo usciti dopo ore stremati, ma con una certezza: è sempre bene avere in borsa un paio di guanti usa e getta.